Come d’incanto tace
il mormorio dell’acqua
nel gelo della sera,
l’Udren s’è fermato.
Un tremolio di stelle,
silenzio intorno,
tra picchi scoscesi e neri,
cime bianche
che parlano di vita.
In questa immensità
io vedo casa mia,
Teresa e le mie bimbe.
Nostalgia di giorni
vissuti in compagnia,
miraggi dentro il cuore,
sogno in abbandono,
tra rocce cupe,
frananti e nere
su questo fiume bianco,
di ghiaccio e di morene.
Pensieri senza fine,
come angeli del cielo
si disperdono nel vento,
risalgono i seracchi,
nel bianco della neve.
Vedo scorrere il creato,
si porta muto e lento,
al susseguir dei giorni,
in fondo, corre al mare.
Nostalgia infinita,
come sete, mai placa
dell’acqua della vita.
Immagini dolci, inno
che in musica dissolve.
Nel mio deserto, io,
solo penso a Dio.
Silenzio, spazio e cielo,
su queste cime bianche,
il soffio del creato.
Tra queste rocce nere,
pensieri come angeli
mi parlano di pace.
Mario BERTO |