“L’URLO DEL DIAVOLO PIETRIFICATO” - Campanile di Val Montanaia - Rifugio Padova - Forcella Segnata - Bivacco Peruggini - Forcella Montanaia - |
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Seduto sull’erba, comincio a sbocconcellare un panino; un po' di vino e, ...uno schiocco con la lingua, - quello che di solito fanno gli ubriaconi dopo una bevuta - per far sapere intorno, anche a quel “demonio”, ch'è proprio buono. Dicevo, il vino! Venti minuti di riposo e di foto, poi, zaino di nuovo in spalla, e via su, verso Forcella Montanaia. Trecento metri di salita per un ghiaione malfermo. Guadagnata la sella, un'occhiata: Le Marmarole e il Cridola mi chiudono l’orizzonte. Giù in basso, selvaggia, la Val d'Arade e il ripido canalone per il quale tra poco dovrò avventurarmi per raggiungere il rifugio Padova, più in fondo Domegge. Mi giro. Un saluto e l’ultima foto al maestoso monolite, un tesoro custodito nello scrigno di Val Montanaia e poi, via giù, sciando, quasi volando, sopra il ghiaione. In una quindicina di minuti sono giù in Val d’Arade, a guardare ammirato il ripido canalone per il quale sono appena disceso. Mi guardo intorno e in fondo, alla mia sinistra, distinguo le sagome della Civetta, del Pelmo e dell'Antelao. Mormoro tra i denti: “Ve go fato tuti porca troia! … e miga na volta sola!” Sto li a contare: Antelao due volte, Pelmo tre volte, Civetta sei volte. No, la Civetta molte di più, forse anche una decina. Mi volto, e torno a guardare su in alto il ghiaione di discesa. Da sotto sembrerebbe impossibile. Poi, lentamente, mi avvio verso il Rifugio Padova, felice e soddisfatto: Campanile mio stavolta t'ho immortalato!. |
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